PROGETTO ACQUA

Zanzibar (ci riferiamo all’isola maggiore dove ci troviamo, quella di Unguja) è un’isola, circondata dallo splendido Oceano Indiano. Ma come tutte le piccole isole ha due grossi problemi: l’approvvigionamento energetico e la scarsità di sorgenti d’acqua dolce.

La periodica mancanza di corrente elettrica è ormai una costante qui: se ne deve fare a meno per periodi più o meno lunghi, che vanno dalle poche ore al giorno, a settimane intere (a volte per semplice razionamento, altre per rotture sulla sovraccaricata linea che la porta dalla Tanzania).
Una situazione che per i turisti è semplice disagio (le strutture sono tutte attrezzate con generatori a gasolio) ma che per la popolazione può diventare dramma: senza corrente non funzionano le pompe che raccolgono acqua per gli acquedotti, e le persone sono costrette ad usare i vecchi pozzi stagnanti e non controllati.
Il risultato che presto, puntualmente, si presenta, è la diffusione del colera. Nel 2010 solo a Jambiani sono morti a decine tra adulti e bambini.

Per questo, quando abbiamo chiesto alle autorità locali di indicarci un modo per renderci utili, la prima richiesta è stata UN GENERATORE PER L’ACQUEDOTTO di Jambiani.
Un sistema per garantire continuità nell’approvvigionamento idrico al villaggio, e scongiurare così il pericolo di altre epidemie.
QUESTO DUNQUE IL NOSTRO PRIMO IMPEGNO: l’acquisto del generatore, la messa in opera e l’organizzazione di una gestione per il suo buon funzionamento.
In seguito, durante le riunioni con le autorità locali, è stato stabilito che tutti gli abitanti – locali e non – contribuiranno in base alle proprie possibilità all’acquisto del gasolio per farlo funzionare (attraverso un sistema di raccolta delle quote proporzionato al reddito).

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